Flavia, infermiera a domicilio a Sant'antonino di susa

mi chiamo Flavia, ho 57 anni, ho una figlia di 27 aa, sono vedova e nel 1981 ho coseguito il diploma di INFERMIERA PROFESSIONALE e nel
1983 quello da OSTETRICA.......Ho lavorato sempre nel Servizio Sanitario Pubblico, inizialmente in ospedale poi sul territorio. sin da bambina ho desiderato diventare un'ifermiera e, preso il diploma per maestra di scuola materna, ho proseguito gli studi...
Ho imparato ad amare il mio lavoro svuotando padelle e pappagalli,
pulendo dentiere e comodini e tutto questo mi permetteva di stare accanto ai pazienti, cercando di conoscerli meglio e di essergli vicino
nel momento del bisogno , rispettando la loro cultura, la religione...
Spesso mi sono ritrovata ad essere io l'ammalata e ho notato con grande dispiacere che le nuove generazioni sanno fare un piano terapeutico ma hanno perso il contatto diretto con il paziente.
Penso che gli ospedali servano per diagnosticare e curare la malattia ma non devono diventare dei posteggi per le persone anziane, disabili o sole,
Garantire una buona assistenza medica, tramite il medico di famiglia, infermieristica e assistenziale al domicilio del paziente
fa si che l'interessato, possa vivere con i suoi affetti piu' cari, persone, animali ....godersi la propria casa, con i suoi odori
, colori, ricordi......
Bisogna garantire a tutti una vita dignitosa ma anche la morte
Spesso non vogliamo affrontare questo discorso con chi amiamo, per proteggerlo, ma la vita sempre ci mettera' alla prova....
Quando hanno diagnosticato un tumore polmonare a mio marito
subito il PROFESSORONE, IL LUMINARE, senza farmi sedere, mi ha detto che non c'era nulla da fare..........che sarebbe morto a breve...a 47 anni..
PER FORTUNA HO REAGITO...nessuno si puo' permettere di impedire all'uomo di giocarsi le sue carte....
DIEGO ha vissuto 21 mesi, ha fatto la chemio, bevuto intrugli a base di sali, ha pianto , riso, pregato , a modo suo, DIO.....
Siamo andati in ferie e per qualche mese siamo anche ritornati a lavorare.ABBIAMO VISSUTO , malgrado il cancro
NON abbiamo sprecato neanche un minuto e
oltre me, nostra figlia, i suoi adorati cani, la madre , sua e mia sorella e tutti i nostri amici LUI HA FATTO LA SUA BATTAGLIA
Ma quando e' stato evidente che le cure non servivano piu', COME AVEVAMO CONCORDATO INSIEME, abbiamo chiesto di essere seguiti a casa nostra .Aspettando il giorno funesto, abbiamo mangiato e bevuto, riso e pianto tra di noi e con i veri amici, , , ,
in quei 40 giorni la musica faceva da sottofondo....andare in bagno scatenava la parodia di ZELIG.....seduto sulla sedia a rotelle, io che la spingevo partiva la battuta...FERMA A COLORADO?? Eravamo pronti, sereni...ed eì stato normale, che i 2 bassotti e la beagle dormissero, per l'ultima volta, con il loro papa'......
IL DOLORE, LA MALATTIA, LA MORTE vanno vissuti usando tutte le carte che abbiamo a disposizione e il SORRISO, L'IRONIA NON SONO MAI FUORI LUOGO